
Lo studio
Il farmaco, somministrato per infusione ogni due settimane, è stato sperimentato per 18 mesi su 1795 adulti tra i 50 e i 90 anni colpiti da un deterioramento cognitivo lieve: a 900 volontari è stato somministrato il Leqembi, mentre a tutti gli altri un placebo. I risultati del test hanno dimostrato che i pazienti che avevano ricevuto il Leqembi hanno registrato un declino cognitivo del 27% più lento rispetto ai pazienti trattati con placebo. Su una scala di valutazione della demenza, però, che valuta le persone con un punteggio da 0 a 18 sulla memoria, sulla risoluzione dei problemi e su altri compiti, i pazienti trattati con il farmaco hanno ottenuto solo 0,45 punti in meno rispetto agli altri. All’inizio dello studio, infatti, entrambi i gruppi avevano una valutazione di demenza clinica con un punteggio di 3,2. Dopo 18 mesi, il punteggio è aumentato di 1,21 punti nel gruppo Leqembi e di 1,66 nel gruppo placebo. Il declino cognitivo si è registrato quindi in entrambi i gruppi, ma è stato più lento tra chi ha assunto il Leqembi.Alzheimer: le placche amiloidi
Il farmaco prende di mira l’amiloide, una proteina che si accumula nel cervello formando le tipiche placche che caratterizzano la malattia. In un numero più ristretto di pazienti (688) è stato misurato il carico di placche amiloidi presenti nel cervello grazie a tecniche di imaging e si è vista un’importante riduzione di amiloide tra coloro trattati con il Leqembi. All’inizio dello studio, infatti, il livello medio di amiloide dei partecipanti era di 77,92 centiloidi nel gruppo Leqembi e di 75,03 centiloidi nel gruppo placebo. Dopo 18 mesi, il livello medio di amiloide è sceso di 55,48 centiloidi nel gruppo Leqembi, mentre è salito di 3,6° centiloidi nel gruppo placebo.Leqembi: alcuni problemi di percorso
Eisai ha comunicato che il prezzo di listino del Leqembi ammonterà a 26.500 dollari l’anno per persona. Tuttavia, l’Institute for Clinical and Economic Review, organizzazione indipendente che valuta il valore dei medicinali negli Stati Uniti, ha giudicato il prezzo troppo elevato, sostenendo che non soddisfa le tipiche soglie del rapporto costi-benefici. Inoltre, in fase di sperimentazione sono stati registrati effetti avversi anche gravi come edemi ed emorragie cerebrali che richiederanno studi più lunghi e approfonditi per determinare la vera efficacia e sicurezza del farmaco.
⚠️ Ci teniamo a sottolineare che questo blog è solo uno strumento informativo. Tutti contenuti non devono essere considerati soluzioni, terapie o medicina e, soprattutto, metodi per guarire dall’Alzheimer. Ti consigliamo vivamente di approfondire ogni contenuto che leggi su questo blog con il tuo medico o specialista. ⚠️