Alzheimer: perché è più comune nelle donne?

perché il morbo di alzheimer colpisce di più le donne?
Il morbo di Alzheimer, patologia neurodegenerativa che distrugge le cellule del cervello, è la più diffusa tra le forme di demenza, tant’è vero che può essere considerata un’emergenza sanitaria planetaria.A causa dell’invecchiamento della popolazione, purtroppo, il numero di persone che ne soffrono è destinato ad aumentare sempre più e degli studi hanno dimostrato che ad essere colpite da questa forma di demenza sono più le donne. Scopriamo perché… perché il morbo di alzheimer colpisce di più le donne?

Perché l’Alzheimer colpisce di più le donne?

Il fatto che la malattia di Alzheimer colpisca più le donne che gli uomini è dovuto all’ingresso in menopausa e al conseguente calo degli estrogeni. Questo evento determina la maggiore vulnerabilità femminile alla malattia, in quanto gli estrogeni svolgono una funzione protettiva contro la morte cellulare e l’infiammazione che favorisce la formazione di placche di Beta amiloide, il cui accumulo è tra le cause della patologia.

Lo studio del CNR

Uno studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con il Telethon Institute of Genetics and Medicine della fondazione Telethon, ha portato all’elaborazione di una nuova ipotesi: i maschi e le femmine utilizzano strategie cognitive diverse. Questa supposizione parte dalla raccolta di evidenze scientifiche pre-cliniche su modelli animali e cliniche. Ad esempio, la Dott.ssa De Leonibus, coordinatrice dello studio, spiega che se si chiede alle persone di imparare a orientarsi in una città nuova per spostarsi da casa al lavoro, i maschi tenderanno ad utilizzare la cosiddetta strategia della mappa, ovvero costruiscono una visione dall’alto della città organizzata in una mappa spaziale; mentre le donne tenderanno ad utilizzare la strategia del route-finding, che consiste nel memorizzare la strada come destra-sinistra, dritto ecc. L’utilizzo di queste due strategie si basa sull’attivazione di circuiti cerebrali diversi: la creazione di una mappa richiede necessariamente il coinvolgimento dell’ippocampo, struttura del cervello che svolge un ruolo importante nella formazione della memoria a lungo termine e nell’orientamento spaziale e che costituisce la regione più colpita dalla malattia di Alzheimer; il route-finding, invece, attiva altre regioni cerebrali come, ad esempio, il circuito fronto-striatale.

Il ruolo dell’ippocampo

La presenza di testosterone (ormone maschile), rispetto agli estrogeni (ormoni femminili), durante lo sviluppo del cervello, favorisce un maggiore sviluppo e una crescita neuronale dell’ippocampo. Evidenze sperimentali dimostrano anche che le fluttuazioni cicliche dei livelli di estrogeni delle donne conferiscono instabilità alla rete ippocampale da cui dipendono i meccanismi della memoria, mentre negli uomini esiste una relativa stabilità dei livelli di testosterone. Dunque, essendo l’ippocampo più sensibile di altre regioni all’effetto degli estrogeni, viene utilizzato meno dalle donne e proprio questo suo scarso utilizzo è ciò che lo rende nel tempo più esposto agli effetti dell’invecchiamento. Non bisogna infatti credere che ad invecchiare per lo scarso utilizzo siano solo i muscoli: lo stesso accade per le funzionalità cerebrali. Per aiutare l’ippocampo a restare in forma è fondamentale quindi svolgere programmi di esercizio fisico e di allenamento cognitivo, strategie alle quali le donne rispondono meglio degli uomini. esercizi stimolazione cognitiva anziani Scopri le nostre Rememo Doll, le prime bambole con intelligenza artificiale per esercizi cognitivi dedicati alla demenza senile e ai malati di Alzheimer.

⚠️ Ci teniamo a sottolineare che questo blog è solo uno strumento informativo. Tutti contenuti non devono essere considerati soluzioni, terapie o medicina e, soprattutto, metodi per guarire dall’Alzheimer. Ti consigliamo vivamente di approfondire ogni contenuto che leggi su questo blog con il tuo medico o specialista. ⚠️