Il funzionamento cognitivo nelle persone anziane: quanto è importante?

Rememo Doll Bambola Alzheimer con Esercizi cognitivi - Riabilitazione e potenziamento cognitivo - funzionamento cognitivo
Le funzioni cognitive o abilità mentali rappresentano processi cognitivi importanti come l’attenzione, la memoria, il linguaggio, il controllo inibitorio o il ragionamento. Si tratta di funzioni fondamentali che permettono all’uomo di svolgere la maggior parte delle attività quotidiane. Nelle persone anziane, nello specifico, il loro perfetto funzionamento permette di preservare l’autonomia nella vita di tutti i giorni. Con l’invecchiamento, anche nell’anziano esente da patologie, si verifica un decremento delle prestazioni cognitive, riguardante soprattutto le abilità cognitive soggette a disuso o ipostimolazione. Il decadimento cognitivo non si verifica allo stesso modo per tutti, ma è diverso per ogni individuo.

Come cambiano le abilità mentali con il tempo

Diversi studi hanno cercato di definire i cambiamenti riguardanti le funzioni cognitive che si verificano nel corso dell’invecchiamento. In particolare, hanno registrato:
  • Rallentamento nei tempi di reazione
  • Deficit dell’attenzione
  • Deficit delle funzioni esecutive
  • Decremento di alcune funzioni mnemoniche
Il buon funzionamento di queste attività mentali è indispensabile per svolgere qualsiasi tipo di attività, anche quelle più semplici come guidare la macchina, fare la spesa o le pulizie.

Plasticità neurale

Recenti studi hanno dimostrato che, anche in età avanzata, il cervello è plastico. La plasticità del cervello, quindi, non si perde con l’età ma si sposta in aree cerebrali differenti, conservando una notevole capacità di apprendimento. In particolare, uno studio condotto da Yuko Yotsumoto dell’università di Tokyo su 18 soggetti di età compresa tra i 65 e 80 anni e su 21 soggetti di età compresa tra i 19 e i 32 anni, ha dimostrato che nei test di apprendimento visivo, i soggetti anziani non si comportano peggio dei più giovani. Durante lo studio sperimentale, entrambi i gruppi sono stati sottoposti a test di percezione visiva astratta per una settimana. Il test mostrava uno schema di linee orientate in una particolare direzione e ai soggetti era richiesto di premere un pulsante qualora vedessero apparire le linee in direzione diversa. Al di là della variabilità individuale nelle prestazioni del test, i dati hanno mostrato che, in media, i soggetti anziani facevano gli stessi progressi dei giovani nella capacità di discriminare schemi di linee differenti. La differenza risiedeva nel fatto che nei soggetti giovani lo stimolo all’apprendimento era associato a cambiamenti nella materia grigia, costituita da neuroni; mentre, nei soggetti più anziani, era associato a cambiamenti nella sostanza bianca, costituita da assoni.

Potenziamento cognitivo

Con il concetto di plasticità cerebrale viene superata la visione dell’invecchiamento caratterizzata solo dal possibile declino cognitivo e viene proposta l’idea che sia possibile imparare cose nove anche in età avanzata utilizzando le abilità e le conoscenze già in possesso dell’individuo e compensando in questo modo i deficit in altre abilità compromesse. Il potenziamento cognitivo si pone quindi l’obiettivo di sviluppare le attività mentali disponibili nell’individuo, accrescendo le loro funzioni e migliorandone l’utilizzo.

Training cognitivo

Nell’ambito del potenziamento cognitivo, i training cognitivi sono degli esercizi mirati, fondati su teorie neuropsicologiche e cognitive per il funzionamento del cervello, per il potenziamento delle funzioni cognitive come la memoria, il ragionamento, la velocità di elaborazione delle informazioni e l’attenzione. Ogni esercizio dev’essere mirato a ottenere benefici che possano essere generalizzati nei compiti della vita quotidiana e stimolare abilità che la persona andrà ad utilizzare anche nella vita reale. Per questo motivo, prima di iniziare un training cognitivo è importante effettuare una valutazione della persona che lo andrà ad eseguire e tenere in considerazione la specifica situazione. Inoltre, ogni esercizio deve contenere aspetti innovativi in modo tale da favorire lo sviluppo di nuove connessioni tra i neuroni.

Benefici training cognitivo

Se praticato con costanza e in modo frequente per un tempo sufficiente, il training cognitivo aiuta a mantenere e migliorare le abilità cognitive favorendo la creazione di sinapsi e percorsi neuronali, così che le capacità del cervello vengano ampliate e fissate a lungo termine. Contattaci per ricevere maggiori informazioni su Rememo o visita il nostro sito web.